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Appartenente alla famiglia delle liliacee, la cipolla è uno degli ortaggi più utilizzati in cucina.
Le infinite varietà di un bulbo che può essere seminato e coltivato praticamente tutto l'anno sono caratterizzate da una sfumatura di sapori, colori, consistenze tutte diverse tra loro, eppure tutte deliziose. Abbiamo a disposizione del nostro palato i cipollotti, dal piccolo bulbo; le rosse di Tropea, straordinarie e dolcissime; le cipolle di Cannara, rosse o dorate.
Esistono due metodi di semina della cipolla: tramite i classici semi oppure - più veloce e consigliato agli agricoltori più inesperti - tramite il trapianto di bulbilli nel suolo.
La semina tradizionale della cipolla può essere avviata tramite semenzaio protetto praticamente tutto l'anno. Dopo un mese e mezzo potremo trapiantare le neonate piantine in vaso oppure in orto. La semina in vaso non è particolarmente consigliata, giacché la pianta di cipolla può crescere in maniera esponenziale; tale "inconveniente", tuttavia, può essere arginato optando per l'acquisto di vasi rettangolari lunghi e profondi.
Mentre le nostre piantine nascono in ambiente protetto, possiamo dedicarci alla preparazione dell'appezzamento ospitante le colture della liliacea. Il suolo ospitante le piante di cipolla dovrà possedere un altissimo potere drenante, ragion per cui il terreno andrà lavorato in profondità, rompendo per bene le zolle che lo compongono.
Le piante andranno inserite nel terreno distanziandole l'una dall'altra circa 40 cm, su file distanti l'una dall'altra 20 cm.
La coltivazione della cipolla o del cipollotto in campo aperto non è particolarmente complessa da seguire: basta irrigare solo in caso di necessità ed effettuare sul suolo le classiche operazioni di sarchiatura, zappettatura e pacciamatura per assicurarsi un prolifico raccolto.
Diverso è il caso della coltivazione della liliacea su balcone, non particolarmente consigliata perché impegnativa e troppo fruttuosa. In entrambi i casi bisogna stare attenti alla fioritura anticipata delle cipolle, un piccolo imprevisto che però può essere affrontato con semplicità raccogliendo i bulbi precoci e facendoli seccare prima di consumarli oppure proseguendo la fioritura per poter ottenere i semi da ripiantare.
La raccolta delle cipolle deve tenere conto di una peculiarità di questo ortaggio: si tratta, infatti, di una coltura biennale, la cui raccolta va avviata prima che monti nuovamente a fiore la liliacea. Quando la canna della parte aerea della pianta si piega da sola e lo stelo assume una colorazione tendente al giallo potremo dare il via alla raccolta dei nostri bulbi tirando dall'orto l'intera pianta.
La cipolla può essere attaccata dalla tediosa mosca della cipolla, così come può subire le aggressioni di patologie quali peronospora e marciume radicale.
Oltre a rimedi quali il rame, è possibile agire prevenendo comportamenti scorretti in fase di gestione colturale. In particolare, bisogna porre un occhio di riguardo a rotazioni e consociazioni della pianta di cipolla.
La liliacea non va mai coltivata su un suolo che abbia ospitato in precedenza piante appartenenti alla stessa famiglia. Altro stratagemma vincente riguarda la vicinanza in orto tra cipolla e carota, ottima per tenere lontane fastidiose "presenze".
La cipolla è una vera e propria miniera di nutrienti che favoriscono alcune importantissime funzioni del nostro organismo.
Qualunque sia la varietà che consumiamo, il bulbo vanta proprietà diuretiche, espettoranti, antibiotiche e protettive del sistema cardiovascolare. Ricca di oligoelementi come ferro, potassio e fosforo e di vitamine A, B, C ed E le cipolle contengono anche glucochinina, ormone vegetale antidiabetico.
100 grammi di cipolla contengono: