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D'accordo, forse non è l'ortaggio amico del nostro alito e non favorirà, se consumato in eccesso, incontri ravvicinati, ma... Vogliamo davvero rinunciare all'aroma, al profumo, al sapore particolare che un solo spicchio di aglio può donare ad uno spaghetto semplice semplice? Certo che no!
Pianta di origine asiatica appartenente alla famiglia delle liliacee, l'aglio si contraddistingue dalla maggior parte delle colture per diversi fattori. Innanzitutto, la sua coltivazione non viene solitamente avviata tramite semi (utilizzati per la creazione di nuove varietà in laboratorio) bensì ricorrendo ad uno spicchio stesso dell'ortaggio, noto come bulbillo. L'aglio, inoltre, non è composto solo dal classico bulbo che conosciamo e consumiamo: vanta anche, infatti, la presenza del fiore e del bigolo, parte ugualmente commestibile dell'ortaggio ma che viene spesso tagliato per consentire al bulbo di crescere bene.
Come anticipato non avvieremo la semina dell'aglio tramite i classici semini, bensì avvalendoci del bulbillo, che altro non è che uno degli spicchi che compone il bulbo dell'aglio.
Il bulbillo può essere interrato direttamente in campo aperto o in vaso, protetto dalla sua "camicia" e con la punta dello spicchio rivolta verso l'alto. La liliacea resiste bene alle basse temperature: tale aspetto renderà semplicissimo avviare la "semina" tra ottobre e novembre oppure da gennaio fino a marzo.
Il terreno ospitante i bulbilli in camicia dovrà possedere un altissimo potere drenante e un ph compreso tra 6 e 7. L'aglio, inoltre, ha bisogno di un apporto spropositato di azoto per crescere sano e rigoglioso: ecco perché abbiamo bisogno di fornire all'area ospitante i bulbilli una dose generosa di compost maturo.
Interriamo i bulbilli ad una distanza di 10 cm l'uno dall'altro, ponendoli su file distanti tra loro 20 cm.
Coltivare l'aglio non è particolarmente complesso; ciò rende la liliacea una coltura perfetta da gestire anche in vaso comodamente posto su veranda, balcone o terrazzo. La chiave è gestire bene gli aspetti principali di ogni coltivazione, sia essa una liliacea o una pianta appartenente ad altre famiglie come potatura, annaffiatura, protezione biologica da malattie e insetti.
In caso di coltivazione delle piante di aglio in orto o giardino dobbiamo aggiungere un'accortezza in più: gestire al meglio rotazioni e consociazioni colturali.
Per quanto concerne le consociazioni, l'aglio sta benissimo affianco a insalate, carote, ravanelli, cavoli e sedano; aspetto più delicato è quello delle rotazioni, che devono portarci a non coltivare coltivazioni di aglio su appezzamenti che in precedenza abbiano ospitato altre liliacee (porro, cipolle, ecc.).
E' possibile avviare la germinazione e la successiva coltivazione delle piantine di aglio avvalendosi della tecnica di coltivazione idroponica, lasciando in ammollo il bulbillo per circa 12 ore prima di asciugarlo e porlo in un contenitore avente sul fondo dell'argilla espansa.
Il bulbillo verrà poi coperto con un substrato a base di vermiculite o cocco. In caso di coltivazione idroponica, assicuriamoci che la temperatura si assesti sui 20 gradi senza superare tale valore.
Come visto in altre coltivazioni - con risultati spesso e malvolentieri disastrosi - può accadere che anche le piante di aglio possono subire una pre-fioritura. Tale avvenimento in genere non è rischioso per la pianta ed è aspetto caratteristico di alcune varietà di questa liliacea; ciò nonostante, è consigliabile recidere il fiore per consentire alla pianta di concentrare tutte le sue energie nella crescita del bulbo.
La pianta di aglio non è particolarmente desiderosa di essere idratata: basterà annaffiare la coltura solo nei mesi estivi, interrompendo l'erogazione idrica un mese prima della fase della raccolta e in generale quando il bulbo si presenterà completamente sviluppato.
La pianta di aglio può essere protetta da aggressioni di malattie o parassiti sin dalle prime operazioni colturali.
La prevenzione è sempre il migliore strumento di difesa della liliacea che, qualora fosse colpita da peronospora, muffa bianca o marciume dei bulbi può e deve essere trattata con rimedi biologici ed efficaci.
Tra gli insetti che sono ghiotti di aglio ricordiamo i nematodi e la mosca dell'aglio.
Trascorsi circa cinque-sei mesi dall'interramento degli spicchi possiamo finalmente avviare la raccolta del nostro prelibatissimo aglio.
Basterà estrarre i bulbi da terra quando gli steli della pianta si presenteranno secchi e gialli. Una volta ottenuto l'aglio, poniamolo al sole per un paio di giorni per farlo asciugare. Il bulbo potrà successivamente essere utilizzato subito, oppure conservato in luogo fresco e buio.
Abbiamo ottenuto un prolifico raccolto di aglio e temiamo che i nostri bulbi possano deteriorarsi ancor prima di usarli in cucina?
Niente paura: è possibile conservare gli spicchi di aglio o addirittura i bulbi interi a temperatura ambiente, protetti da un sacchetto di carta o di tessuto, oppure chiusi all'interno di contenitori in legno o ceramica.
Altra opzione che potrebbe notevolmente allungare i tempi di conservazione dei bulbi - e regalarci dei contorni a dir poco strepitosi! - è quella di creare delle conserve di aglio sott'olio.
Procedimento che potrebbe sembrare insolito per conservare l'aglio (ma che invece è piuttosto sdoganato) è quello dell'essicazione.
Non serve necessariamente un essiccatore: basterà avvalersi del nostro forno casalingo, all'interno del quale "cuocere" il nostro aglio a circa 50-60 gradi per qualche ora. L'aglio così essiccato può essere posto a temperatura ambiente e utilizzato entro una decina di mesi.
Soprannominato "oro bianco", l'aglio è ritenuto universalmente un disinfettante naturale ed efficace per il nostro organismo.
Ogni bulbo è una miniera preziosissima di zolfo, vitamine del gruppo B, potassio e allicina. L'ortaggio è un ottimo rimedio ipotensivo ed è perfetto per curare i disturbi influenzali grazie alle sue proprietà espettoranti.
Uniche controindicazioni all'assunzione del prezioso aglio riguardano non solo l'alito ma soprattutto l'insorgenza di disturbi alle pareti intestinali: occhio, quindi, a non eccedere con le dosi.
100 gr di aglio contengono: