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Delizioso, super piccante, ricco di proprietà che lo rendono unico al mondo: è il peperoncino, coltivabile nelle sue innumerevoli varietà e classificato in base al contenuto di capsaicina in ogni singola bacca.
La capsaicina è un alcaloide naturale altamente salvifico per il nostro organismo: in base al suo contenuto nell'ortaggio si determina quanto un peperoncino possa essere piccante. Ogni tipologia di questo favoloso ortaggio, appartenente alla famiglia delle solanacee viene classificata in base ai parametri della Scala di Scoville, che misura il grado di piccantezza di ogni peperoncino.
Il peperoncino è una coltura che ha bisogno di temperature miti sia in fase di semina che di coltivazione.
Il periodo migliore per avviare questa delicatissima prima fase - che sia in semenzaio, in vaso oppure ricorrendo al metodo scottex per favorire la germinazione delle piantine in modo delicato e protetto - è incluso tra gennaio ed aprile. La germinazione in semenzaio è da prediligere rispetto ad una eventuale semina diretta, perché garantisce di mantenere le temperature comprese tra i 18 e i 20 gradi.
Il terreno ospitante la semina del peperoncino dovrà possedere un altissimo potere drenante ed essere arricchito da humus di lombrico per fornire ai semini il giusto nutrimento sino alla fase di trapianto delle mini-colture.
Una volta portata a termine la germinazione possiamo finalmente trapiantare le nostre bellissime piante di peperoncino in orto o in vaso da porre con orgoglio su balcone, veranda o terrazzo. Il peperoncino, infatti, oltre ad essere buono e bellissimo da un punto di vista estetico: dettaglio che non guasta!
Innanzitutto, dobbiamo procedere al trapianto con delicatezza, ponendo nella terra la pianta con il suo panetto di terra nei mesi di aprile e maggio. Altro dettaglio importantissimo per una corretta coltivazione riguarda la preparazione del suolo ospitante la solanacea, che deve essere ben lavorato con le classiche operazioni di vangatura e rottura di eventuali zolle.
Il suolo, dal ph compreso tra 5,5 e 7, dovrà essere inoltre ben concimato e pacciamato per tenere le erbacce lontane dalle colture. Altro capitolo importante quando si parla di coltivazione della pianta di peperoncino riguarda l'irrigazione, che deve essere costante ma non eccessiva. Ricordiamo, inoltre, di non bagnare le foglie della pianta, ma solo il terreno.
La raccolta dei nostri piccantissimi amici andrà avviata trascorsi 30/45 giorni dalla fase di allegagione, fase iniziale dello sviluppo del frutto.
Il peperoncino è coltura ambita da diversi parassiti ed insetti, nonché soggetta a diverse patologie che possono essere prevenute dalla corretta gestione delle operazioni colturali e combattuta con rimedi naturali qualora fosse fallita l'opera preventiva.
Afidi, ragnetti rossi, mosche bianche e piralidi del mais sono tra gli insetti più pericolosi per il peperoncino; tra le malattie, invece, ricordiamo fusarium, verticillium e peronospora. Il rame può aiutare a rimettere in sesto le piantine, i macerati vegetali possono sostenere le naturali difese delle colture. Ricordiamo, inoltre, di potare i peperoncini, di tenere sott'occhio il ph del terreno ospitante le solanacee e di effettuare delle corrette operazioni colturali avvalendosi di un'alternanza del peperoncino con pomodori o patate.
Oltre ad essere un alleato insostituibile per la nostra linea, il peperoncino è davvero importante per mantenere il nostro organismo in salute. Unica controindicazione: occhio alle dosi, specialmente se siete affetti da problematiche gastriche come ulcera, emorroidi o gastroenterite che possono essere cronicizzate dalla capsaicina.
Oltre a questo straordinario "elisir di piccantezza" ogni peperoncino contiene al suo interno le vitamine C ed E che rendono questo ortaggio un antiossidante, antinfiammatorio, cardioprotettivo ed afrodisiaco naturale al cento percento.
100 grammi di peperoncino contengono: